martedì 15 dicembre 2015

TESORI

Il nome de "Las Galeras", viene dal nome dei primi velieri d'arrembaggio, "le galere", usate dai pirati.
Al largo delle nostre spiagge si trovano alcuni relitti.
Haitianarts quadro las galeras pirati samanà

n.141 cm.101x125
semi-gloss su tela

Dai tempi in cui commercianti e pirati navigavano e naufragavano nei Caraibi occidentali, Golfo del Messico, Bahamas e Bermuda, è ancora possibile trovare tesori!
isola del tesoro
I galeoni affondati, a volte vengono ritrovati casualmente dai pescatori, altre volte invece proprio dai cacciatori di tesori, dopo lunghi studi su antichi registri navali, giornali di bordo, compagnie di assicurazioni, ecc...
Se qualcuno ha la fortuna di trovare una nave affondata, è necessario utilizzare un team di subacquei specializzati in relitti, che impiegherà mesi cercando di recuperare i tesori.
Gli equipaggiamenti necessari sono tutt’altro che semplici e per niente a buon mercato! Includono apparecchiature sonar, macchine idrauliche per tagliare i metalli, estrattori di sabbia e ascensori d’aria in grado di “succhiare” acqua, rifiuti e piccoli oggetti in superficie.

E' risaputo che, generalmente, i pirati sperperassero tutte le loro fortune in donne e rum...ma non William Kidd, navigatore e pirata, morto nel 1701, che usava nasconderle!


Nel 2008, in Repubblica Dominicana, in una località segreta, è stata ritrovato il relitto della "Quedagn Merchant", affondata nel 1699.
Ormai tutti sanno, che da luglio a novembre, l'area Caraibica è soggette al possibile passaggio di uragani.
Al giorno d'oggi, sono monitorati, ma al tempo dei pirati non era così facile manovrare i galeoni nel bel mezzo di un improvviso uragano!
Il 24 agosto 1729, nella Baia di Samanà, naufragarono i galeoni "Conde de Tolosa" e "Nuesra Seniora de Guadalupe"

Con il forte uragano, in arrivo da nord-est, direzione Portorico, i marinai cercarono protezione nella Baia di Samanà, ma furono spinti dal mare tempestoso verso sud della baia, in direzione dell'attuale cittadina di Miches, dove furono sbattuti contro un reticolo di rocce affioranti tra fondali dai 3 ai 10 metri di profondità.


Di 600 persone, ne morirono circa la metà. Alcuni si salvarono raggiungendo la costa a nuoto, altri rimasero aggrappati ai relitti aspettando i soccorsi, i più avventurieri riuscirono ad utilizzare le scialuppe, doppiare Cabo Cabron dirigendosi verso Haiti.
Negli anni '70 una spedizione americana, riuscì a individuare dov'erano i relitti, recuperando molti oggetti d'uso comune dell'epoca, oltre a vari milioni di dollari di mercurio.

E' risaputo che i pirati cercavano di non lasciare tracce delle loro malefatte, ma la conformazione naturale della Baia di Samanà, ci fa pensare che molti altri relitti,con i loro tesori, si trovino ancora in queste acque.

Si dice inoltre, che circa 500 anni fa, Sir Francis Drake (corsaro della regina d'Inghilterra), attaccava i vascelli di passaggio apparendo e scomparendo improvvisamente alla loro vista, utilizzando un canale naturale, conosciuto da pochi, che separava la penisola di Samanà dal resto del territorio.



Sembra che anche Hitler, negli anni '30, usasse la baia di Samanà, come base strategica di sottomarini. Alcuni anziani sostengono che intorno a Cabo Cabron ne sia affondato uno.

Nel 2011, un team di cacciatori di tesori, capitanato da Billy Rawson, hanno scoperto forse il più antico relitto affondato nelle acque Dominicane, dove è rimasto nascosto un tesoro di 700 monete d'argento, statuette di giada e una pietra a specchio che potrebbero valere svariati milioni di dollari!


               ....Questa è una ragione in piu' 
          per venire a Las Galeras e sognare....

                               Vi aspettiamo


                                                               







Nessun commento:

Posta un commento